Corro dietro la coda dei tuoi arabi, oracolo

e vivo nei tuoi tempi morti

respiro nei tuoi pensieri assorti

e muoio nei giorni che perdi per strada.

 

Ti faccio segno: aspetta,

ho perso le ali di fata

aspetta, sento che un’ala è spezzata…

ma tu corri avanti:

e che sciocchezze e sei in ritardo

la mia voce piange spaesata e sprecata.

 

Corro via dalla coda dei tuoi occhi arabi, oracolo

e cerco nei miei giorni morti

la magia che ho perso per strada

e sono senza fretta e sbadata…

e mentre tu corri in avanti, prevedi, provvedi

io resto indietro incrinata e,

fango fino ai fianchi,

trovo i desideri in cui tu non credi:

li stringo ora distratta nei palmi.